Biografia

Gesualdo Coggi (Supino, 1915-2005). Adolescente inizia gli studi musicali in un clima familiare, almeno in principio, piuttosto sfavorevole nei confronti della musica. Infatti, il padre Federico, anche se amorevole con lui, aveva già delineato il suo futuro, un apprendistato nella bottega di falegnameria del paese. Siamo verso la fine degli anni ’20 e il giovane Gesualdo, certamente, non poteva opporsi alla volontà del proprio padre ma, allo stesso tempo, non poteva reprimere l’irrefrenabile slancio che sentiva per lo straordinario mondo delle note. In quel periodo Gesualdo Coggi suonava il clarinetto nella banda del proprio paese e il maestro, notata la sua notevole inclinazione per la musica, lo incoraggiò a intraprendere anche lo studio dell’armonia. Da lì, nonostante il particolare clima, la sua determinazione gli fece superare qualsiasi ostacolo, e così ebbe inizio l’articolazione dei suoi studi ispirata da un solo fine: vivere nella musica.

Ha conseguito i diplomi in Composizione e Strumentazione per banda al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, il diploma di Clarinetto presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia e l’Abilitazione in musica e canto corale.

Considerato una delle più rappresentative figure nel panorama della musica per banda del ‘900, le sue composizioni spaziano dalle numerose marce, declinate nelle diverse forme, ai poemi sinfonici, passando attraverso la musica corale, d’orchestra, e da camera per strumenti a fiato.

Il suo percorso artistico-professionale ha sempre avuto come obiettivo la direzione di banda e la composizione, ma, nel contempo si è prodigato nell’attività didattica sia nelle istituzioni statali, sia in quelle comunali trasmettendo a diverse generazioni di giovani il suo entusiasmo e passione per la banda e la musica.

Ha diretto importanti complessi bandistici come Chieti, Lanciano, Regione d’Abruzzo, Avezzano, Introdacqua, Macerata, ecc.
In questi grandi complessi, denominati “bande da giro”, era chiamato a svolgere, ovviamente, il ruolo di maestro concertatore-direttore. Tuttavia ci sono da aggiungere altri complessi bandistici, altri luoghi tra cui Montellanico, Comunanza, Morrovalle, Bellante, Roccasecca, Latina, Frosinone, Supino che, in diversi periodi più o meno lunghi, hanno scandito la sua vita sociale-musicale-familiare e, inoltre, lo hanno visto protagonista di un’instancabile attività didattica con la quale riusciva a creare, a volte anche partendo dal nulla, delle realtà musicali di tutto riguardo.

Sebbene questo appassionante lavorìo impegnasse parte del suo tempo, lo sguardo e il suo profondo trasporto erano comunque tesi verso quella che per lui era l’attività principe: la composizione.
Rilevanti sono i premi e riconoscimenti che ha avuto nell’arco della sua carriera artistica come, il 2° premio al concorso di Roma del 1969 con il poema sinfonico Risplende il dì, eseguito, tra l’altro, dalla Banda dell’Arma dei Carabinieri e dalla Banda della Polizia di Stato; nel 1981 riceve il “Diapason d’argento” al concorso di Gonzaga per la marcia sinfonica Primavera, lo stesso premio è stato assegnato nel 1986 alla marcia sinfonica Concordia, apprezzata ed eseguita anche dalla Banda della Guardia di Finanza; nel 1987 sempre al concorso di Gonzaga, nella categoria delle marce sinfoniche, viene assegnato il 1° premio alla sua “sinuosa e dai toni esotici” Dolci ricordi, ecc.

Tra il 1994 e il 2005 un composito insieme di musicisti, formato da professori d’orchestra, di bande militari e di conservatorio diretti dal maestro Massimo Bartoletti, mossi dall’entusiasmo e il desiderio di ritrovarsi intorno alle più famose e significative marce di Gesualdo Coggi, hanno voluto omaggiarlo incidendo tre CD che contengono diverse tipologie di marce, dallo scherzo marciabile alla marcia militare, includendo anche importanti marce sinfoniche come Dolci ricordi, Franca, Solennità, Introdacqua, ed altre ancora. L’articolazione di questo nutrito numero di marce è stata “ideata come un viaggio nel tempo” che ripercorre la sua vita musicale , dagli esordi, con la marcia militare Ricordi d’infanzia (1946) fino ad una delle sue ultime composizioni, la marcia d’entrata Vallecorsa (2001). E, certamente, non potevano mancare le conosciutissime Piergiorgio, Vita gaia, Sor Nino.
Cambiando contesto musicale, approdando così tra le composizioni corali-religiose, un particolare posto lo occupa la Messa solenne a 4 voci miste con organo, dedicata a San Pio da Pietrelcina ed eseguita in prima assoluta il 26 giugno 1999. Da sottolineare anche il mottetto Lapidavano Stefano, sempre per 4 voci miste con organo; Celestiale donna per 4 voci miste con organo, ha ricevuto il 1° premio al concorso nazionale di Tivoli (1997) ecc.

Il desiderio di esplorare nuovi mondi, nuovi linguaggi musicali è già evidente nei poemi sinfonici, ma lo è ancor più nella musica da camera. Considerevoli in questo senso sono i quattro brani composti per quintetto di fiati tra cui Meriggio Ideale e Sinòpie albine. Quest’ultimo è una composizione “in tre movimenti senza soluzione di continuità” nella quale “la grande confidenza con lo strumentale consente all’autore un’eleganza molto sciolta”. Sinòpie albine fa parte di un CD realizzato nel 1994 dal “Quintetto a fiato di Roma” che era costituito da musicisti già solisti dell’Orchestra sinfonica della Rai di Roma e del Teatro dell’Opera di Roma. Poche parole per penetrare nello spirito del “Quadro sinfonico” Meriggio Ideale, il quale nasce come studio sperimentale per pianoforte. E’ un brano pervaso da intensa emotività, rarefatte atmosfere e da impalpabile inquietudine precipua dell’artista, incessantemente desideroso “di sperimentare e ricercare nuovi modi di esprimersi”. Grazie anche a questa spinta interiore Gesualdo Coggi intuì che Meriggio Ideale non poteva rimanere come l’aveva concepito, e quindi realizzò dapprima una magistrale elaborazione per quintetto di fiati, e successivamente un’elaborazione per grande banda.

L’approssimarsi di uno straordinario evento, il Giubileo 2025, sollecita a concludere questa breve biografia con la citazione di un altro brano arrivato quasi a compimento della sua attività, Giubileo 2000 -Fantasia per banda- (2° premio al concorso nazionale ANBIMA), “…nonostante in quel periodo il maestro fosse molto avanti con l’età, riuscì comunque a raccogliere tutte le sue abilità, il sentimento religioso e l’energia per dar vita a una partitura di straordinario dinamismo e fortemente evocativa”.

Quest’ultimi brani, uniti agli altri menzionati prima, sono solamente una parte dell’intero materiale compositivo, tuttavia questa sineddoche insieme alla descrizione di alcuni momenti di vita sopra accennati, sono già indicativi per tratteggiare e comprendere, seppur sommariamente, la storia, l’evoluzione e la sensibilità di Gesualdo Coggi sotto il profilo umano-artistico.

Frosinone, Maggio 2024